Viviamo in un mondo fatto di organizzazioni: dalla nascita in un ospedale fino alla sepoltura in un cimitero la nostra vita è scandita dalla loro presenza. Siamo istruiti, assunti, intrattenuti da organizzazioni. Forse faremmo meglio a capire come funzionano davvero queste strane creature! Per mezzo secolo Mintzberg ha cercato di fare proprio questo. Le ha osservate e studiate da vicino, in alcuni casi ha dato loro consigli e le ha aiutate a uscire da periodi di difficoltà. In questa sua nuova tappa della sua decennale ricerca lo studioso americano offre ai lettori un magistrale aggiornamento e un ripensamento di oltre cinquant'anni di riflessioni. Credere che esista un modo migliore di tutti gli altri per strutturare le organizzazioni è il modo peggiore per farlo. Occorre invece riconoscere che esistono diverse specie di organizzazioni. Mintzberg ne individua sette: dall'impresa personale alla grande organizzazione che agisce come una macchina programmata, dall'assemblea che unisce vari professionisti alla start-up centrata su progetti pionieristici. All'interno di ogni forma organizzativa agiscono quattro forze elementari (consolidamento, efficienza, conoscenza e collaborazione), ognuna delle quali tende a essere predominante in una specifica forma organizzativa, mentre tre forze aggiuntive (separazione, cultura e conflitto), in talune circostanze, possono prevalere in tutte le forme. In generale, le forze fissano le forme per impedire loro di andare fuori controllo, creano degli ibridi e guidano le trasformazioni lungo l'intero ciclo di vita delle organizzazioni. Non troverete una guida migliore di questa per capire, modellare e migliorare queste creature straordinariamente varie e complesse a cui tutti noi (a tutti i livelli) dobbiamo il nostro modo di vivere. Henry Mintzberg, il grande saggio del mondo delle organizzazioni, fornisce una mappa disincantata, a tratti ironica, sempre penetrante, delle forme e delle forze che danno vita a queste realtà in cui tutti noi ogni giorno ci imbattiamo, entro cui troviamo la nostra personale realizzazione, per le quali soffriamo o con cui ci scontriamo.