Il libro pone la proprietà al centro di tutte le scelte rilevanti che l'impresa compie, affrontando il "problema" del governo con una accezione più ampia e articolata rispetto agli studi di matrice anglosassone. L'analisi individua, in primo luogo, le relazioni di coerenza tra l'assetto di governance dell'impresa e i suoi risultati, in ragione della centralità che questa assume rispetto a molte delle scelte strategiche che le imprese compiono. In questa analisi, viene dedicata particolare attenzione allo studio delle variabili chiave del consiglio di amministrazione in funzione della proprietà e delle sue caratteristiche. In secondo luogo, vengono considerate le possibili varianti allo "schema base", andando a investigare il ruolo di proprietà, governo e direzione in ottica contingency, ossia nei diversi tipi di impresa. Nello specifico, vengono analizzate le public companies, le imprese multinazionali, quelle a controllo statale, e le aziende a controllo familiare. Il libro pone anche l'attenzione su due temi fondamentali nel contesto della corporate governance, soprattutto alla luce dell'incertezza e degli shock geo-politici che hanno contribuito ad accelerarne lo sviluppo. Il primo tema è legato al ruolo dei sistemi di controllo interno, che assumono una funzione chiave nell'identificare e gestire i principali fattori di rischio aziendale, fino a diventare parte integrante della strategia aziendale. Il secondo è legato alla crescente rilevanza dei criteri di investimento ESG (Environmental, Social e Governance). E infatti sempre più diffusa la consapevolezza della necessità di un nuovo modello di sviluppo più sostenibile. Anche sui mercati finanziari una quota crescente di investitori riconosce come le società più sostenibili siano anche quelle meno volatili nei periodi di crisi dei mercati, perché dotate di una più efficiente gestione del rischio.