"Fai agli altri" mostra come noi umani consideriamo il lavoro sede fondativa della sovrabbondanza: quando "dare di più", non sempre è prevedibile. "Fai agli altri" indaga su come l'inserimento di circuiti positivi, in contesti pervasi da negatività, possa far fiorire l'individualità. A dispetto dell'individualismo. Perché la reciprocità è un dispositivo che da sempre regola l'intersoggettività. In ogni tempo, di tempo in tempo, quindi in tutte le culture. Perché la reciprocità è esperienza materiale: la viviamo ogni giorno. Spesso plasma condotte, decisioni e scelte. Se ne consiglia la lettura a chi voglia uscire dall'asfissia: l'economicistico, così lontano da una prospettiva socio-organizzativa. Ciò che circola non sempre è misurabile, quantificabile. E il valore stesso sussume caratteri antichi, millenari, preindustriali. Se ne sconsiglia la lettura a chi crede fermamente che lo scambio prescinde da elementi percettivi: codici morali, dinamica delle relazioni.