Questo manuale tecnico, compatto e immediato ti permetterà di mettere da subito in pratica il brand naming, passo passo, tenendo conto delle tre principali aree di azione entro cui muoversi: proprietà intellettuale, marketing e semiotica. L'autrice, Béatrice Ferrari, è una delle voci più autorevoli d'Europa sul tema. «Il concetto di nome è strettamente legato a quello di parola: il nome, infatti, nasce con il linguaggio stesso. Dare un nome è una necessità dal momento in cui si vuole indicare qualcosa e distinguerla da un'altra. Fintantoché una cosa non ha nome, non può essere nominata né tantomeno considerata. Nella maggior parte delle culture antiche, la facoltà di dare nome alle cose o alle persone riveste un ruolo magico. Dare un nome a una cosa equivale a prendere potere su quella cosa, pertanto, il compito va demandato alla persona ritenuta più idonea: il saggio, lo sciamano, lo stregone o semplicemente il capo della tribù o del villaggio». Bèatrice inizia con queste parole, con un tocco di poesia, storia e magia. È necessario precisare che questo libro non parla di naming in senso lato ma nello specifico di brand naming, cioè un nome che comprenda tutte le decisioni relative alla definizione di un nome commerciale (prodotto, servizio, società, insegna, eccetera). L'applicabilità di questo libro è molto più aperta. Non ci capita tutti i giorni di dover nominare un brand, ma sicuramente un prodotto sì, un nuovo servizio sì, o un vecchio servizio che vogliamo rinominare, o un'offerta speciale. Importantissima in questo caso è la diversificazione che Béatrice fa tra naming strategico e tattico. Spesso si pensa che la creatività sia l'unico talento richiesto a chi svolge l'attività di brand naming. In realtà è uno strumento a disposizione di tutti, una tecnica che si può imparare e che consente di inventare e moltiplicare il numero di espressioni verbali capaci di esprimere i valori definiti. Da sola, la creatività non può risolvere una questione di brand naming. Il nome giusto, quello che funziona, è quello in grado di eseguire tutte le attività di branding, senza l'ausilio di alcun pittogramma (insomma senza la parte visuale del logo), ovvero: identifica la proposta commerciale, differenzia dalla concorrenza, personalizza in modo specifico, comunica con il pubblico, fidelizza il cliente, protegge dalla contraffazione, capitalizza gli investimenti negli anni. Il libro è diviso in due sezioni da 10 capitoli: nella prima parte l'autrice chiarifica ed espone tutte gli strumenti, gli ostacoli e le possibili metamorfosi e necessità del naming; nella seconda parte si addentra nella metodologia, capitolo per capitolo, step by step, fino ad accompagnarti alla selezione finale del naming. Un concetto che Béatrice ripete con una certa fermezza è che un nome non vince perché piace al CEO o perché viene votato dai dipendenti dell'azienda o perché per l'ufficio marketing funziona, ma perché, concorrendo insieme ad altri cento nomi, supera tutta una serie di prove, test e analisi, fino a salire sul podio. La concretezza e l'applicabilità di questo libro sono caratteristiche tangibili fin dalle prime pagine. Il valore contenutistico e consulenziale di questo libro è estremamente alto. Un must per chiunque lavori nella comunicazione. Prefazione di Arianna Brioschi.