Il disagio lavorativo in continuo aumento nelle Organizzazioni porta spesso a facili colpevolizzazioni di manager, imprenditori e più in generale del capitalismo. Obiettivo del libro è dimostrare che l'incremento del fenomeno e dei conseguenti costi sociali è in gran parte frutto di un diffuso malessere generato, non solo dal sistema azienda, ma anche dal contesto politico, economico e sociale in cui gli imprenditori sono costretti a fare impresa. Ci troviamo a vivere in una società definita "impersonale", murati nella solitudine di rapporti aleatori, intermittenti, rapidi e di affetti offuscati dalla quotidianità che non riescono ad affrontare le questioni più profonde, come tanti "polli in batteria" che subiscono il loro stato senza la forza di coalizzarsi per uscire dall'oscuro abisso in cui sono precipitati.