L'esploratore Henri Mouhot, col retino in mano, insegue una farfalla, mette un piede in fallo e sbatte la testa. Si riprende, alza lo sguardo, e resta stupito di fronte alla rivelazione dei templi dimenticati di Angkor Wat. Circa un secolo e mezzo dopo, in Thailandia imperversa la rivoluzione delle Camicie Rosse, e in Cambogia viene processato Duch, direttore dell's-21, luogo di tortura dei Khmer rossi. Dal francese Mouhot a Pol Pot, che imparò il comunismo a Parigi, da Bangkok al confine cinese, Patrick Deville racconta la Cambogia e l'"Indocina" intera, il dramma e la bellezza, tra re e contadini, truppe coloniali e rivoluzionari comunisti. Come Conrad e Coppola prima di lui, Deville s'addentra nel cuore di tenebra, risale il fiume della storia, qui il Mekong, alla ricerca della verità nelle vicende umane.