«In sostanza ho cercato, spesso invano, una guida che avesse un'anima oltre ad un accettabile grado di scientifica precisione. Così, nato in questa città e conoscendone la forma e la storia, ho voluto porgere a Pisa un pegno d'amore, offrendo a chi vi arriva il succo delle mie sensazioni; sensazioni, forse, non sempre in sintonia con la critica ufficiale ma certamente sempre autentiche, perché con la storia e i monumenti della mia città e fin con il suo materiale tessuto urbano ho un rapporto quotidiano ed intimo: tal che mi trovo a volte a chiacchierare con certe pietre antichissime, guardandomi poi da torno, timoroso ch'altri s'avveda di quella che può sembrar debolezza o precoce decadenza mentale, mentre si tratta soltanto d'un limpido atto d'affetto... e son sicuro che le sensazioni che io provo in certi stupendi angoli della città possono esser proposte in forma più o meno oggettiva, a tutti coloro che non abbian perduto il gusto della scoperta e la curiosità del bello». (Luca Bertini)