Assistere può essere un verbo intransitivo (essere presente a uno spettacolo, a una conferenza), o transitivo (stare vicino a qualcuno per aiutarlo, per soccorrerlo). Anche se usiamo questo verbo con disinvoltura, raramente ci soffermiamo a pensare che il suo significato può essere antitetico. Per esempio: i passanti assistono all'incidente, ma nessuno di loro assiste i feriti. L'assistenza, pertanto, può essere tanto indifferente e distaccata, quanto partecipe e solidale. L'assistente, quindi, può essere qualcuno che assiste persone bisognose o una persona che osserva il passaggio di un corteo e se ci soffermiamo un momento a considerare l'ambivalenza di questa parola, ci accorgiamo che questo verbo è un'espressione più divergente di quanto l'abitudine predisponga. Ed è proprio partendo da questa ambivalenza che è nato questo gioco, con il quale Rodolfo Traversa si è divertito a immaginare aspetti di assistenza bislacchi, paradossali e sarcastici, che non intendono dileggiare l'aspetto transitivo dell'assistere, né irridere coloro che hanno fatto dell'assistenza la loro professione.