Un affresco satirico sull'inesplorato mondo del giornalismo di periferia descritto come una specie d'inferno abitato da pochi cronisti stressati, affaticati, frustrati e che si odiano cordialmente. Da questo inferno sbocciano come fiori di campo spettacolari nonsense: "Finalmente una tragedia che è finita nel migliore dei modi", "Adesso lascio la parola al mio didietro", "Il maniaco va in giro nudo, ma con il coltello in tasca". E ancora: "Migliorano le condizioni del carabiniere rimasto ucciso", "L'aumento salariale sarà del -4%", "Domani, in Comune, cerimonia commemorativa dell'assessore che ha compiuto tre anni dalla sua morte", "Dopo la Messa i familiari daranno l'estremo saluto a tutti i presenti".