Stewart Hoag, detto "Hoagy", è un ex: ex stella del mondo letterario americano, ex vip, ex marito. Non molti anni addietro, all'indomani della pubblicazione del suo primo romanzo, era stato definito "la prima voce della letteratura contemporanea", ma poi aveva perso la vena creativa e, insieme, la bella moglie Marilee, l'appartamento su Central Park e la Jaguar rossa. Ora, a tenergli compagnia in un modesto bilocale al quinto piano (senza ascensore) è rimasta solo la permalosa basset hound Lulù, mentre per sopravvivere si è adattato a fare il ghostwriter. Se non altro, l'unico incarico che gli è stato affidato è il massimo a cui può aspirare chi faccia questo mestiere. Si tratta infatti di scrivere il sequel di "Oh, Shenandoah" di Alma Glaze, osannata saga epica sulla Guerra d'indipendenza americana: uno dei più straordinari bestseller di tutti i tempi. Pubblicato nel 1940, il romanzo continua ancora oggi a esercitare grande fascino sul pubblico, anche per via dei tragici avvenimenti che accompagnarono allora la realizzazione del film tratto dal libro. Così Hoagy si trasferisce in Virginia, ospite di Mavis, figlia della defunta Alma Glaze, dal momento che sarà lei a dover approvare il testo e a firmare il romanzo. Poco importa che la mondana Mavis si riveli una pazza con manie di protagonismo, che in famiglia si respiri un'atmosfera d'odio, e e che circolino strane voci sui fatti avvenuti cinquant'anni prima.