"L'idea di 'Via dalle impronte' è solo il naturale seguito di 'Sui tuoi passi'? Nasce sì dalla stessa passione e dal desiderio che hanno spinto l'autrice a creare il primo romanzo sportivo, ma le vicende si complicano assai. In 'Via dalle impronte' per esempio s'incontrano nuovi personaggi e un tocco più noir, con complotti e lotta tra bene e male, esposta non in modo saggistico o scontato, ma inserita tra i personaggi, nella narrazione, con colpi di scena. Si tratta del racconto e analisi delle vite e della psicologia di giovani atleti in diverse discipline, che intrecciano le loro storie principalmente tra l'Italia, in particolare la Lombardia e la Toscana, la Francia e il Sudamerica, luoghi romanzati e 'dell'anima', non intesi a rimandare a vissuti reali, ma moti del cuore e dei sentimenti. Ritornano le figure di Alice e Andrea, i protagonisti, che dopo essersi incontrati per caso in 'Sui tuoi passi', in 'Via dalle impronte' continuano a intrecciare le loro storie e le loro vite in modi diversi, non solo fisici o sportivi e non banali. Intersecandosi anche alle esistenze e ai moti dell'anima degli altri personaggi. I capitoli, con sottotitoli che richiamano la centralità dell'indagine sulle persone e i sentimenti, sono volutamente organizzati secondo un ordine non cronologico, con flashback e intreccio tra personaggi, senza creare una narrazione scontata e classica, andando a riprendere i protagonisti e le situazioni volta per volta e non uno di seguito all'altro. Seppur rimanendo un filo conduttore rispetto al titolo precedente, quello che avviene in 'Via dalle Impronte' lega a doppio filo il passato e il presente, lo sport i caratteri, il noir e avvenimenti storici. Il tutto, attraverso orme ora accennate, ora ben delineate. Perché la verità lascia sempre una traccia."