Perché Emily Dickinson preferiva parlare ai suoi visitatori da dietro una porta chiusa e scriveva poesie su un forte sentimento di divisione interiore? Perché il Paese delle Meraviglie è così strano per Alice? Perché la star del cinema Daryl Hannah è stata scelta per interpretare ruoli da robot o da sirena? Cosa intendeva la filosofa Simone Weil quando parlava di "amare se stessi come un estraneo"? E perché spesso il pubblico fraintende le espressioni di Greta Thunberg? A queste e a molte altre domande fornisce una risposta questa storia culturale dell'autismo femminile, ancora piuttosto ignoto nella nostra società e che la storia, il mito e la letteratura non hanno mai davvero riconosciuto; eppure esiste ed è sempre esistito, e non in quanto fotocopia al femminile di personaggi come i protagonisti del film "Rain Man" o delle serie tv "The Big Bang Theory" o "Atypical". Con chiarezza, spirito e acume, e a partire dalla propria esperienza di donna autistica, Clara Törnvall ci accompagna alla scoperta di un mondo, mettendo in discussione gli standard della medicina e la nostra visione della normalità e della divergenza.