Dalla guerra alla ricostruzione dell'Ilva di Piombino. «Diario» e Documenti (1939-1948)

Editore: La Bancarella (Piombino)
EAN: 9788866152149
Pagine: 118 p. , Libro in brossura
In commercio dal: 6 novembre 2020
Collana: Diari e biografie
A partire da 10,00 €

Descrizione

Il caos tragico generato dall'armistizio dell'8 settembre 1943 coinvolse anche l'ILVA di Piombino. Gli occupanti tedeschi iniziarono la procedura di smantellamento degli impianti produttivi e il loro trasferimento verso nord. Gli operai coinvolti erano consapevoli del valore dei mezzi di produzione dai quali dipendeva il loro futuro lavoro, così molti si rifiutavano di collaborare e preferivano abbandonare la fabbrica. Al passaggio del fronte, la società decise di procedere al licenziamento collettivo. Dopo la liberazione della città, iniziò subito l'opera di pulizia e bonifica dello stabilimento per consentire la ripresa delle attività. Gli operai accorsero volontariamente e accettarono il sistema del cottimo collettivo per accelerare la messa in marcia degli impianti. Ferveva intanto l'attività di rinnovamento dei rapporti industriali. Il primo organismo rappresentativo che iniziò a funzionare fu la Camera del lavoro alla quale furono demandate le questioni più complesse, come quella del criterio di riassunzione dei lavoratori. Seguirono le commissioni interne, i comitati di gestione, quindi i sindacati. Anche la politica avviò la nuova stagione repubblicana con le elezioni comunali del 1946 e l'insediamento del sindaco Villani democraticamente eletto. Iniziava così quel "mondo nuovo" che apriva la grande stagione della siderurgia piombinese del dopoguerra.

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