Il concetto di "anima" ha un inizio nella civiltà occidentale: fu all'incirca all'epoca di Socrate, nel V secolo a.C., che cominciò ad affacciarsi l'idea che l'essenza di un essere umano fosse un'entità invisibile, presente in ognuno, che lo accompagna dalla nascita ed è la sede in cui vengono elaborate le sue esperienze. La parola che i Greci usarono per definire questa entità è psyché. Ma la psyché dei Greci non corrisponde né all'anima cristiana né alla psiche della psicoanalisi. I libri raccolti in questo cofanetto trattano tre aspetti dei fenomeni mentali: la follia, il sogno, le passioni. Prodotti sì dall'anima, ma non dalla sua parte cosciente.