È il 1916 quando viene pubblicato per la prima volta The Passing of the Great Race (Il tramonto della grande razza), che verrà in seguito considerato "il trattato più influente del razzismo scientifico americano". A scriverlo è Madison Grant (1865-1937), avvocato statunitense con la passione per la biologia uscito dall'Università di Yale, amico di due presidenti americani come Theodore Roosevelt ed Herbert Hoover, nonché tra i massimi rappresentanti di quel movimento eugenetico sorto negli Stati Uniti alla fine dell'800 e che nei primi decenni del '900 stava sempre più prendendo piede. Il libro ebbe un immenso successo. Fu più volte ristampato negli Stati Uniti e tradotto in varie lingue. E le tesi di Grant avranno riscontro anche nella vita politica americana. Nel 1924, verrà infatti emanato l'Immigration Act, una legge mirata a limitare l'immigrazione, stabilendo quote d'ingresso - basate sulle statistiche di Grant, che opererà in tale contesto da esperto di dati razziali mondiali - sugli immigrati da alcuni paesi dell'Europa meridionale e orientale, soprattutto italiani, slavi ed ebrei dell'Europa dell'Est.