Una testimonianza unica, la "nascita spirituale" di don Carlo Gnocchi, l'inizio della sua vocazione per gli ultimi e i dimenticati, attraverso le sue stesse parole. Durante la drammatica ritirata in Russia del 1943, gli alpini della Divisione Tridentina si lasciarono dietro una scia di giovani moribondi. Abbandonati ai bordi delle strade nella sterminata steppa russa, senza nessuna speranza di salvezza, né conforto. Con le truppe era partito un sacerdote, che conobbe insieme a loro gli orrori dei massacri. Gli spazi infiniti della steppa russa accesero in lui un'idea d'amore assoluto, una dedizione nei confronti dei suoi alpini, della popolazione incontrata, una commozione estrema verso i bambini mutilati a sostegno dei quali dedicò poi il resto della sua vita, fondando per essi una vastissima rete di collegi. È attraverso la fondamentale testimonianza storica e spirituale di don Carlo Gnocchi, "genio della carità cristiana" secondo Benedetto XVI, che scopriamo il volto di Cristo fra le tragedie della Seconda guerra mondiale e il senso ultimo di questa terribile vicenda, illuminato da una fede straordinaria, bussola infallibile fra le atrocità del conflitto.