"Il libro di Arimatea racconta il colera del 1887, l'ultima pandemia, con piglio rapido, con sveltezza, unendo e intrecciando al taglio storico con cui la ricerca nasce, nuovi punti di vista, ora sociologico, ora politico, ora puramente narrativo. Risaltano da questo palinsesto alcune figure, che sono personaggi o istituzioni, come l'arcivescovo Guarino, pastore che soccorre le sue pecore nel momento del più terribile dei pericoli: figura che cozza fragorosamente con quella del suo predecessore Luigi Natoli, che nell'epidemia del '67 aveva dato esempio di bieco egoismo. Di tutti questi aspetti e di molti altri rende conto l'agile libro di Giusi Arimatea, a cui bisogna dare atto di aver fatto compiere uno scarto qualitativo al semplice saggio storico, trasformandolo in un godibilissimo resoconto narrativo". (Dalla prefazione di Gerardo Rizzo)