Anche se il loro ricordo è spesso ridotto a poco più di un aneddoto imparato ai tempi della scuola, i tribuni della plebe, la loro istituzione e il ruolo che svolsero nell'antica Roma hanno un'importanza epocale, non solo rispetto a vicende le cui origini si perdono nella notte dei tempi ma anche nell'ambito di ogni tentativo di comprensione dello sviluppo della lotta di classe e del conflitto sociale: oggi come allora, inevitabile in qualunque contesto diviso tra una minoranza di privilegiati e una massa di esclusi dai diritti più elementari. D'altro canto, come ricordano Marx e Engels, «la storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi». E nel caso della Roma repubblicana, la contesa abbracciò patrizi e plebei sfociando in avvenimenti memorabili, come le diverse secessioni della plebe, destinate a cambiare per sempre la geografia politica della Città Eterna. Flavio Ferri, muovendosi tra le antiche fonti latine e le interpretazioni dei contemporanei, ricostruisce quella che fu l'origine della lotta di classe nell'antica Roma e, tratteggiandone la storia, riconsegna al patrimonio del movimento operaio importanti spunti di analisi e riflessione.