La spedizione del dirigibile Italia, definito dallo stesso autore come un mezzo ottocentesco, forte dell'ausilio del neonato strumento della radio ad onde corte, frutto delle ricerche e dell'ingegno dello scienziato vicino al regime fascista, Guglielmo Marconi, nel 1928, avrebbe dovuto, nelle intenzioni dei promotori dell'iniziativa aumentare e celebrare il prestigio della nuova Italia mussoliniana, attraverso un'impresa quasi senza precedenti. Tuttavia qualcosa non andò per il verso giusto e l'impresa si tradusse in una catastrofe. I risvolti di questo disastro e il ruolo della radio assunto in essa sono indagati con dovizia di documentazioni e citazioni dal prof. Claudio Sicolo, esperto della radio e del suo utilizzo nella società moderna e contemporanea e autore di numerosi studi sulla figura del sopraccitato Guglielmo Marconi.