Il saggio si concentra sulla finora poco documentata attività svolta nel secondo Cinquecento dal "fiamengho Pittor" Gaspare Rem presso la Serenissima Repubblica di Venezia. Viene studiata la sua produzione pittorica e in particolare una Giuditta con la testa di Oloferne di cui un recente restauro ha recuperato i valori pittorici, rendendone nuovamente leggibile l'iscrizione autografa a lettere capitali. Le accurate riproduzioni a colori sottolineano i raffronti con opere di pittori contemporanei al Rem e con molti suoi altri quadri di simili dimensioni inscenanti personaggi a mezza figura. In appendice sono trascritti diversi documenti testamentari in volgare riguardanti l'artista, provenienti dall'Archivio di Stato di Venezia e dall'Archivio Storico del Patriarcato di Venezia.