A più di cinquanta anni dalla sapiente lettura della Palermo Liberty, proposta da Gianni Pirrone, Danilo Maniscalco - come sottolinea Roberto Garufi - ha preso avvio dalle fondamentali analisi condotte in quelle pagine per delineare nel proprio testo la descrizione del museo floreale a cielo aperto della Palermo tra fine Ottocento e primo Novecento, riconoscere le principali tematiche e i debiti culturali e raccontare le tappe salienti. La Palermo di quegli anni ha superato la sua collocazione culturale periferica in Europa in virtù della grande vivacità artistica, la committenza illuminata, realtà imprenditoriali d'avanguardia, divenendo, con le parole di Sciascia, «una piccola capitale dell'Art nouveau». Lo studio meditato di Danilo Maniscalco - continua Garufi - ci guida alla scoperta del ruolo essenziale assunto da Ernesto Basile nel definire le scelte artistiche della città e nell'animare e indirizzare l'opera del folto gruppo di architetti, scultori, pittori, raffinati esecutori di arti applicate che hanno costituito la Scuola di Palermo. L'approfondita analisi della realtà culturale e artistica della città e le attente cronache delle pesanti ferite arrecate a questo patrimonio lasciano poi spazio al lucido excursus delle iniziative che l'autore ritiene indispensabile dedicare al Museo diffuso del Liberty palermitano.