Questa raccolta di saggi mette in evidenza la centralità di Taranto e del proprio hinterland nell'elaborazione di progettualità legate alle arti visive. Dopo gli anni del boom economico, segnati dall'affermazione di un modello di sviluppo che avrebbe alterato gli equilibri ambientali e antropologici del territorio, stimolando contestualmente un vivace dibattito critico-culturale, anche negli ultimi decenni del '900 il capoluogo ionico conserva una spinta propulsiva sul piano della sperimentazione dei linguaggi e dell'organizzazione di eventi espositivi. Nascono nuove gallerie e collettivi di ricerca. Si affermano nuovi attori e interventi che allargano la riflessione sull'opera d'arte e sulla sua valenza sociale, in linea con quanto avviene sulla scena internazionale. Con un'analisi appassionata, frutto di ricerche d'archivio, gli autori portano alla luce aspetti inediti o poco indagati dalla storiografia, aggiungendo un tassello fondamentale al riordino storico delle vicende dell'arte contemporanea in Italia.