Il volume vuole proporre un'inedita riflessione sull'opera di Lucio Fontana, la cui arte appare essere non tanto maschile, demiurgica, come molta letteratura critica ha già sostenuto, quanto allusiva alla forza generativa femminile, che è attiva nella mente dell'artista come nella natura, nel cosmo e nel corpo fecondo della terra. Attraverso una selezione di raffinati disegni e piccole sculture, si propone una nuova lettura della ricerca del maestro, indirizzata verso una dimensione ctonia, originaria, tellurica di una materia appena generata: nuova luce può essere così gettata sui "tagli", sui "buchi" e sulle rappresentazioni grafiche eseguiti spesso con gesto primario, infantile, come una pulsione istintuale, prima ancora di essere progetto e riproduzione.