Il volume fotografico è dedicato agli spazi straordinari del Byblos Art Hotel-Villa Amistà. Villa Amistà, a pochi chilometri da Verona, sorge sui resti di una "casa forte" romana. Nel Quattrocento l'architetto Michele Sanmicheli realizzò il corpo centrale della villa in stile veneziano, mentre l'attuale costruzione, opera dell'architetto Ignazio Pellegrini, risale al 1700. Al suo interno si possono ammirare affreschi e reperti originali di entrambe le epoche, recuperati attraverso accurati restauri filologici. Nel 1999 Dino Facchini, imprenditore attivo nel campo della moda, acquista Villa Amistà, abbandonata a sé stessa dall'ultima Guerra Mondiale. Per il progetto degli arredi e la cura degli spazi interni, nel 2004, Dino Facchini chiama Alessandro Mendini. Grazie alla presenza di numerose opere di artisti di fama internazionale, collezionate e anche commissionate nel tempo da Facchini, la villa è stata trasformata in un vero e proprio museo d'arte contemporanea. Oggi Villa Amistà è sede del Byblos Art Hotel dove la storia si fonde con i linguaggi artistici contemporanei, generando stupore. Mendini ha saputo armonizzare gli elementi più eccentrici del suo design con gli ambienti classici della Villa; colori accesi e forme plastiche convivono con le pitture e i marmi dei saloni seicenteschi, dando origine a un progetto unico ed esclusivo. In tale originale contesto, nelle sale comuni (dal ristorante alla cantina) così come nelle stanze degli ospiti, sono esposti in maniera permanente oltre 200 tra installazioni site specific, dipinti, sculture di artisti internazionali, tra cui Vanessa Beecroft, Damien Hirst, Marc Quinn, Anish Kapoor, Giulio Paolini, Beatriz Millar, Peter Halley, mobili ed oggetti dei designer Ron Arad, Philippe Starck, Marcel Wanders, Ettore Sottsass, Eero Saarinen, Eero Aarnio e molti altri. In questa miscellanea di stili e artisti così diversi, l'hotel si presenta come un caleidoscopico contenitore ricco di sovrapposizioni suggestive, che convivono armoniosamente invitando il cliente a esserne parte. La sorprendente collezione e l'intervento creativo all'interno di Villa Amistà sono stati oggetto di una campagna fotografica, realizzata per la pubblicazione da Paolo Riolzi. Il volume scritto da Maria Chiara Antonini, è arricchito dai contributi di Gabriella Belli, Massimo Minini, Mathias Facchini, Manuel Facchini, Paola Pimpi Amistà con la supervisione di Beatriz Millar.