1971, la Lazio è in serie B e per risalire la china il presidente Lenzini si affida ad un nuovo tecnico, Tommaso Maestrelli. Ma la piazza, sobillata dai fan del vecchio mister, il carismatico Lorenzo, è in fermento. Alcuni tifosi però decidono di essere il più possibile vicini alla squadra. Sono tutti ragazzi di Monteverde, che si uniscono per fondare il primo gruppo organizzato del tifo giovanile a Roma, il CML, che da quel momento sarà sempre presente in tutti gli stadi d'Italia al seguito della Lazio, fino al trionfo dello Scudetto. Questo libro racconta "quelli che hanno portato il tifo in curva", quali erano i riti, i miti e i tipi che "davano il La" al tifo biancoceleste dal "Muretto", dove si riunivano i tifosi più caldi, uno su tutti il Tassinaro. L'autore, che ha vissuto in prima persona questi avvenimenti, ci porta indietro nel tempo tra pantaloni a zampa d'elefante, capelli lunghi, eskimo d'ordinanza e le canzoni di Lucio Battisti a fare da colonna sonora, descrivendo fatti e misfatti di una gioventù ribelle al conformismo del tifo ingessato e casareccio che esisteva all'Olimpico prima dell'avvento di Giorgio Chinaglia, simbolo e mito di tutti i tifosi laziali.