Un esame critico dei concetti di salute, malattia e cura, seguendo l'evoluzione del pensiero medico dagli albori della civiltà a oggi, evidenziando la progressiva perdita dell'unità umana (anima corpo e spirito), il progressivo aumento di malattie non trasmissibili e il preoccupante aumento di paure generate ad hoc. Tra queste il paradosso della paura della morte, presentata in ogni aspetto ripugnante nei media, ma alimentata a favore di grossi interessi finanziari. Una riflessione sulla perdita di umanità nella medicina moderna, dove spesso i medici sono solo pedine inconsapevoli di un gioco più grande. La morte, l'unica certezza della nostra vita, è stata trasformata, nel nostro paese, in un mostro imprevedibile, da temere e allontanare, senza capirne il senso. Con la rilettura di un grandissimo pensatore del secolo scorso, Rudolf Steiner, è nato questo tentativo di parlare della malattia e della morte, ma soprattutto di cercare una risposta alla grande domanda che tutti ci facciamo: qual è il senso della morte e soprattutto esiste una vita dopo la morte? Il libro non vuole essere un vademecum di certezze, ma solo uno spunto su questo tema negato in ogni modo dalla società contemporanea. La paura divide gli uomini e pare essere il mezzo principale di una finanza spregiudicata per il commercio di armi e farmaci.