La storia del pensiero sociologico può essere letta in base alla contrapposizione tra una concezione evoluzionistica e una concezione costruttivistica dell'ordine sociale, ovvero tra chi ritiene che siano gli individui, interagendo tra di loro, a dar luogo, nella maggior parte dei casi inintenzionalmente, a istituzioni e strutture collettive (società, stato, mercato, ecc.) e chi ritiene invece che il "tutto" sia indipendente dalle parti e determini i comportamenti dei singoli. Questo volume presenta brevi "bozzetti" relativi alle principali scuole di sociologia il cui contributo è rielaborato con la chiave di lettura unitaria (e prioritaria) del confronto tra individualismo e collettivismo metodologico. Con la stessa chiave di lettura sono state analizzate le principali categorie dell'analisi sociologica: azione-struttura; effetti teleologici (funzioni)-effetti di interdipendenza dell'azione sociale (intenzionali e non); potere-autorità; cultura-ideologia; comunità-società; classe-gruppo; società (civile)-(società) politica, con riferimento all'opera dei più autorevoli rappresentanti delle scuole "classiche" che sull'analisi di queste categorie concettuali si sono spesi per la fondazione della sociologia moderna e di cui gran parte delle scuole contemporanee sono, sia pur in chiave critica, la continuazione. L'intento è quello di una proposta didattica originale, volutamente sintetica e facilmente accessibile, che non abbia la pretesa di essere esaustiva bensì di fornire una "cassetta degli attrezzi" teorici utili alla comprensione dei fatti sociali.