Il manoscritto, seguendo un procedimento psicoanalitico, si apre al sipario tragico-mitologico greco all'interno dell'articolazione lirica enfatizzando un taglio teorico principalmente lacaniano-demartiniano alla luce della dimensione della morte. Seguendo un procedimento antropologico-psicoanalitico, si istituisce un ponte valoriale multidisciplinare in riferimento al simbolico, in relazione al rito funebre greco ed attuale attraversando le variazioni della figura di Oreste tanto nelle tragedie quanto nei nuovi e possibili complessi oltre quello edipico. La prima parte volge lo sguardo alla morte secondo le teorizzazioni lacaniane, la seconda interpreta le variazioni di Oreste e la mancanza del rito funebre come principio della follia seguendo il punto di vista kleiniano e demartiniano, infine si affronta il tema del simbolico all'interno della cultura contemporanea con le sue conseguenze.