"Socialismo ascetico" è un tentativo di conciliazione tra il compendio della filosofia materialista, il marxismo, e il compendio delle verità spirituali, la dottrina cattolica. Il testo tende ad unire le due parti sostanziali per la loro visione della Verità come Persona (rispettivamente l'uomo e Dio), mostrando come le due unità personali, per essere perfette nella loro forma, debbano essere necessariamente "una cosa sola", fino a confondersi l'una nell'altra e senza escludersi tra loro. La Verità completa, che non annulla la realtà opposta che ne è una sua faccia, cerca di presentarsi come intermezzo tra i due soliti estremi (lassismo e rigorismo), poiché, come diceva Orazio, "il giusto sta nel mezzo". Unendo filosofia e religione, psicologia ed esempi concreti, si mostra infatti la recondita condizione dell'uomo e i suoi problemi innati, il suo rapporto con Dio e il sommo bene assoluto, unito al valore delle realtà terrene, utili come mezzo e non come fine. "Occorre che ci sia più apertura, più spazio sociale. Vi sono delle correnti di ogni sorta che tendono verso il socialismo, il che è bene, ma ciò dovrebbe avvenire sotto la guida della Chiesa".