Un gruppo di scrittrici e di scrittori si mette in viaggio - attraverso l'Italia e attraverso il tempo - per raggiungere la Barbiana di don Milani e l'Ivrea di Adriano Olivetti, la Cinisi di Peppino Impastato e la Gorizia di Franco Basaglia, la Genova di don Gallo e altre mete, fino ad arrivare a dieci. Che cos'hanno in comune? Sono tutti luoghi in cui, nel corso del Novecento, qualcuno si è rimboccato le maniche per cambiare le cose non tanto per sé, ma per le persone che aveva attorno. Sono tutti luoghi in cui qualcuno ha provato a fabbricare giorno dopo giorno una società diversa, un futuro migliore. La centralità dell'educazione come possibilità di emanciparsi, la cultura come ingranaggio del mondo del lavoro e non come svago, la volontà di guardare in faccia la mafia per contrastarla, un nuovo modo di affrontare la malattia mentale, il fare comunità con gli ultimi perché diventino il cuore di una città. Cosa resta, oggi, di queste esperienze e dei valori che le hanno ispirate? I reportage narrativi racchiusi tra le pagine di questo libro, fatti di parole e immagini, cercano di fornire una risposta. Che molto spesso ha la forma dell'invito, rivolto a ognuno di noi, a ripartire.