Sono tanti i libri sulle demenze, rappresentati da parole che sempre si rincorrono: malattia, memoria, anziani, degenerazione, dimenticanza, assistenza, confusione ecc. Questo libro usa parole diverse, inusuali, per rappresentare la sfida di questa malattia per i nostri tempi: benessere, confini, diritti, discriminazione, dolore, doveri, farmaci, ospedale, reti, servizi, rischio, solitudine, sostenibilità. Rappresenta in questo modo l'approccio culturale che Fondazione Maratona Alzheimer vuole avere sulla malattia, considerandone tutte le dimensioni: biologica, spirituale, sociale. Quando infatti ad ammalarsi è l'organo della mente, e ciò che viene meno è la consapevolezza di sé e la capacità di interazione sociale, è necessario parlare della malattia non solo in termini clinici e biologici, ma ripensando ai fondamenti della natura umana. A questo vanno aggiunti valori quali solidarietà, empatia, compassione, assieme al dovere di rappresentare e proteggere le fragilità.