Il fenomeno delle aggressioni a danno degli assistenti sociali da parte di utenti o di loro familiari ha progressivamente assunto in Italia in questi ultimi anni dimensioni allarmanti. Da eventi sporadici, trascurabili per entità e limitati ad ambiti specifici in cui è palese lo stato alterato dell'aggressore, tali episodi hanno iniziato a riguardare una gamma di situazioni sempre più ampia, guadagnando spazio nei media e sollevando allarme nella comunità professionale. Questo volume riporta gli esiti di un'ampia ricerca, promossa dal Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Assistenti sociali, dalla Fondazione Nazionale degli Assistenti sociali e da numerosi Consigli regionali dell'Ordine, che consente di tracciare un quadro preciso del fenomeno. I dati raccolti evidenziano la grande diffusione della violenza contro gli assistenti sociali e le sue connessioni con le condizioni di crescente precarietà delle politiche sociali e di conseguente indebolimento delle reti dei servizi posti a supporto delle persone in difficoltà. Nel corso della propria esperienza professionale solo poco più di un assistente sociale su dieci (11,8%) non ha mai ricevuto minacce, intimidazioni o aggressioni verbali e ben il 15,4% ha subito una qualche forma di aggressione fisica. L'indagine non si limita a descrivere il fenomeno, ma si spinge in profondità individuando le relative dinamiche, nonché le possibili strategie di prevenzione e fronteggiamento. Il volume è diviso in due parti. I primi quattro capitoli, costitutivi della prima parte, descrivono gli esiti della ricerca nel suo complesso, sia sotto il versante quantitativo che qualitativo. La seconda parte presenta invece approfondimenti e riflessioni a cura del Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Assistenti Sociali e dei Consigli regionali che hanno sostenuto e aderito formalmente al progetto di ricerca. Il volume è arricchito in premessa dal contributo del Presidente della Fondazione Nazionale Assistenti Sociali.