Il corpo - oggetto semiotico e soglia ineludibile tra lo spazio del soggetto e la rete delle significazioni sociali - è esso stesso la "frontiera" che i saggi raccolti in questo volume si propongono in vario modo di investire. Corpi come frontiere, delimitanti un'alterità che può rivelarsi insidiosa e perturbante, e come soglie, superfici investite dal gioco delle proiezioni e delle rifrazioni interculturali. Il volume raccoglie interventi di anglistica, francesistica e italianistica e trova la sua unità in un'idea di letteratura non vincolata dalle frontiere nazionali, ma immersa in un processo, un'osmosi che mescola tempi e spazi, categorie culturali e linguaggi: una letteratura-mondo.