Questo libro propone un'osservazione partecipante che permette di penetrare attraverso le sbarre e le porte blindate dell'istituzione totale carceraria. Seguendo una descrizione analitica che va dal processo di ammissione in carcere alla struttura delle celle e delle sezioni, dai rapporti sociali tra detenuti alle loro interazioni con lo staff, si può vedere cosa c'è "dentro", sentirne i rumori, provarne gli odori, assaporare il rancio, toccare con mano. Si osservano le posture e le abitudini paradossali di chi è costretto in una dimensione priva di stelle, senza spazio e con un tempo immobile e ripetitivo, regolato solo dalle procedure interne dell'istituto. I processi di disculturazione e di perdita di identità a cui i prigionieri vengono sottoposti, al fine di ottenerne un completo soggiogamento psico-fisico, mostrano con chiarezza come la reclusione non sia soltanto privazione della libertà, bensì sia soprattutto un insieme di dispositivi mortificanti e infantilizzanti che mirano a raggiungere la docilità della massa incarcerata.