"Estate 1990. Sono le notti magiche firmate Totò Schillaci dei Mondiali di calcio in Italia, in cui la Nazionale della Germania Ovest vince la Coppa del Mondo disputando una finale poco avvincente contro l'Argentina". È soprattutto l'estate in cui avviene uno dei crimini più efferati, mai risolti, in Italia. Simonetta Cesaroni viene uccisa con 29 stilettate nei prestigiosi uffici dell'A.I.A.G. nell'elegante quartiere Prati della Capitale. Simonetta è una ragazza semplice, acqua e sapone, e abita insieme alla famiglia nel quartiere popolare di Cinecittà. È innamorata del fidanzato Raniero ma la storia tra i due non sembra decollare, infatti a differenza di Simonetta, Raniero vuole ancora divertirsi. Da diversi mesi la Cesaroni lavora per la Re.li. S.a.s. di Volponi e Bizzocchi e da giugno del '90 svolge il ruolo di contabile per l'A.I.A.G. due pomeriggi a settimana. Il 7 agosto, la ragazza è solo nel grande ufficio di via Poma. L'ultimo contatto telefonico lo ha con la collega Berrettini intorno alle 17:15. Da quel momento non ci sono più notizie di Simonetta. Il suo corpo viene rinvenuto la sera dello stesso giorno, intorno alle 23:30, dalla sorella. Qualcuno ha ucciso brutalmente Simonetta, perché? Ma, soprattutto, chi è stato? Oggi, dopo oltre 30 anni, il giallo di Via Poma resta ancora senza un colpevole.