Un uomo che tradisce la propria cosca divenendo collaboratore è un soggetto da punire perché il suo esempio non venga seguito da altri. Una donna che fa la stessa cosa è un'onta per l'intera organizzazione, costituisce un pericolo per la stessa sopravvivenza della cosca, spezza il vincolo dei legami di sangue e dei valori che solo la donna nell'ambito familiare custodisce e tramanda. Il tradimento della donna assume sempre valenza eversiva. Per questo le mafie, e la 'ndrangheta in particolare, uccidono senza pietà, se solo ne ha l'occasione, le donne divenute collaboratrici o testimoni di giustizia. Ma le donne, anche nella 'ndrangheta, stanno aprendo gli occhi. (dalla prefazione di Giuseppe Creazzo)