Si cresce pur sempre "a" qualcuno. L'altro è il termine, il luogo, il tempo, in cui si viene al mondo. Quasi non si desse altra possibilità di esistere, se non presso qualcun altro. Nascere, crescere a qualcuno ne determina il senso e le possibilità, che solo gesti o movimenti estremi possono mettere in discussione. Crescere alle mafie, per una moltitudine di bambini, ragazzi, uomini, donne, segna, "quasi" senza rimedio, le biografie singolari e le storie delle comunità. Vi si nasce dentro, senza poterne più uscire. E, quindi, in un certo senso, anche vi si muore dentro. Il tentativo di questo libro è di interrogare le premesse, le condizioni, le promesse di un crescere alle mafie che si fa educazione. Sicché le stesse mafie prendono a rivelarsi, tra l'altro, come sviluppo di un discorso pedagogico, molto oltre l'oleografica rappresentazione delle mafie come semplici organizzazioni criminali. L'esplorazione e la lettura delle mafie imbastite nel testo consentono a educatori, psicologi, insegnanti, assistenti sociali, sociologi, filosofi, di guadagnare una particolare prospettiva intorno alle mafie, e di problematizzare gli itinerari necessitati del crescere alle mafie, come pedagogie al limite, alla ricerca di possibili piste di intervento educativo.