Come si uccide uno Spartano, se il ferro della battaglia non basta, né bastano gli intrighi? Come si uccide l'uomo che ha liberato la Grecia dall'invasione persiana? Come si uccide il comandante di tutti i Greci, colui che a Platea ha guidato l'esercito più grande dopo quello che ha assaltato la città di Troia? Lo si lascia morire di fame e di sete, vinto non dagli uomini ma dall'arsura del sole e dal gelo delle notti serene di Sparta, completamente solo, murato vivo in un tempio scoperchiato.La cella del tempio è intrisa d'odio, di rammarico, di progetti non realizzati. L'uomo osserva il cielo e racconta, in un ultimo afflato di vita, la propria storia perché almeno il suo nome resti, sussurrato dal vento.