Bujumbura, Burundi. È il pomeriggio del 7 settembre 2014. Due anziane missionarie italiane, Olga Raschietti e Lucia Pulici, vengono trovate orribilmente massacrate nella loro abitazione. La polizia circonda l'edificio per garantirne la sicurezza. In piena notte, nonostante la presenza degli agenti, anche una terza missionaria saveriana, Bernardetta Boggian, viene uccisa. Il fatto, per la sua brutalità e per l'età delle consacrate, fa il giro del mondo, suscitando orrore. Nel giro di poche ore la polizia burundese arresta un malato psichiatrico, che confessa. Il clamore internazionale si placa. Gennaio 2015: la radio burundese RPA, la più seguita nel paese, manda in onda la voce di un uomo che afferma di essere uno dei killer delle suore e indica come mandante dell'operazione il capo dei servizi segreti burundesi, il generale Adolphe Nshimirimana. I riflettori si riaccendono.