«Non c'è solo il Medioevo»; grandi frutti della civiltà cristiana si trovano in tutte le epoche e qui si parlerà di quel particolare e frizzante periodo che venne «dopo Trento». «Nel Concilio di Trento la Chiesa aveva dato fondamento all'opera della vera riforma. Sotto la guida di valorosi Pontefici, con l'aiuto di vescovi eminenti e di zelanti religiosi, ella venne attuando contro la falsa riforma protestantica la vera riforma cattolica, e contrappose al protestantesimo un così valido riparo che non fu più potuto superare», scrive l'Hergenröther. E aggiunge: «Ella si rivelò da capo cinta di nuova bellezza, fresca di novella vita, feconda di grandi santi, di apostoli, di dotti, di artisti: ella introdusse una grande mutazione di costumi, e questa si estese fra breve con la più larga efficacia. L'albero, che a molti pareva morto, si liberava dei rami e dei tralci inariditi: rimetteva nuovi fiori e nuovi frutti a maturità». Questo ubertoso verdeggiare non andò tuttavia esente da gelidi venti nemici, da incendi d'orgoglio e d'errore: parliamo dell'epoca delle guerre di religione.