Poiché la teologia femminista, sviluppatasi negli anni '70 soprattutto negli Stati Uniti, ha avuto ripercussioni anche in ambito italofono, era ormai da tempo necessaria una presentazione anche in lingua italiana dei suoi inizi storici e dei suoi principali temi non disgiunta da una valutazione critica. Il percorso inizia con uno sguardo su "Storia e caratteristiche del femminismo moderno". Segue la trattazione di "Sviluppo e particolarità della teologia femminista". Nel ruolo di personaggio chiave appare Mary Daly, "madre adottiva" della teologia femminista. Come punto di partenza contenutistico, è fatta oggetto di studio l'antropologia femminista con le diverse correnti in cui essa si articola, di volta in volta messe a confronto con l'immagine cristiana della complementarità dei sessi. Mentre l'antropologia femminista appare quasi come "principio materiale" della teologia femminista, l'esperienza della donna si presenta come suo "principio formale". Dopo avere affrontato la teologia femminista sul piano storico ed ermeneutico, lo studio approfondisce diverse tematiche centrali: immagine di Dio, Cristologia e Soteriologia, Mariologia, Ecclesiologia, Liturgia, Ecologia ed Escatologia. Come le apparizioni di Maria a Guadalupe rendono evidente, la figura della Santa Vergine ha un significato particolare per discernere gli aspetti validi degli approcci femministi da quelli problematici. Al termine dell'opera, l'autore offre una valutazione riassuntiva e indica prospettive di valorizzazione del "genio femminile" nella Chiesa e nella società di oggi.