Estate del 1964. Palmiro Togliatti, in vacanza in Crimea, in vista di un incontro con Krusciov, allora segretario del PCUS, prepara una memoria in cui per la prima volta si teorizzano le vie nazionali al socialismo. È un'implicita critica del ruolo dell'Unione Sovietica come Stato guida, e anche se non manca un'autocritica per quanto riguarda il PCI, è una prima rivendicazione dell'autonomia di tale partito rispetto alla teoria del "partito guida". Eppure, fra la morte di Togliatti - avvenuta pochi giorni dopo la stesura di questo memoriale - e la Svolta della Bolognina operata da Achille Occhetto, che firma la prefazione di questo volume, dovevano passare ben venticinque anni, che Occhetto ripercorre criticamente offrendo una inedita lettura del divenire della sinistra italiana. Rileggere oggi queste pagine alla luce dei tanti e sconvolgenti avvenimenti successivi (tra i quali l'impensabile - allora - crollo dell'Unione Sovietica) significa ripercorrere uno dei processi politici più importanti dell'Italia del dopoguerra. Prefazione di Achille Occhetto