Scritto in prigione durante la Prima Guerra Mondiale, "La crisi della socialdemocrazia" consegna alla storia del movimento operaio la parola d'ordine "socialismo o barbarie". In questo saggio, Rosa Luxemburg si scaglia contro la retorica con cui una "sinistra" non coerente ai propri ideali, per rispondere a superiori quanto supposte prerogative di libertà, si pone a difesa degli interessi delle classi agiate. Allo stesso tempo, l'autrice denuncia l'abominio della guerra, presagendo un lungo periodo di conflitti in cui a venir sacrificato sarà sempre e solo colui che appartiene al proletariato.