Prima del 24 febbraio 2022, la guerra era esclusa dagli orizzonti dell'uomo occidentale, se non come fenomeno storico lontano nel tempo o nello spazio. L'attacco russo all'Ucraina ha reso inevitabile il confronto quotidiano con parole dimenticate come esercito, intelligence, escalation, armi nucleari. Per orientarsi negli inquietanti sviluppi bellici di questa nuova epoca viene in soccorso la geopolitica. Greta Cristini, analista emergente e firma di Limes , ha girato in lungo e in largo le città e le campagne ucraine invase dai russi, studiando sul campo le storie di tanti individui e comunità da Kiev a Mykolaiv, da Odessa a Kharkiv, da Dnipro a Kherson, da Leopoli all'intero Donbas. Ma è proprio dall'osservazione diretta delle tragedie del conflitto che nasce l'esigenza di uscire dalla cronaca "in tempo reale". Per capire il mondo in guerra è necessario spogliarsi delle proprie convinzioni etiche e ideologiche e rivestire i panni degli attori in gioco, per cogliere l'intreccio fra dinamiche militari e retaggi storici e antropologici, cultura strategica, vincoli geografici, recondite paure collettive e interessi politico-economici che muovono le nazioni sullo scacchiere mondiale. La prospettiva geopolitica adottata da Cristini ricostruisce con esemplare chiarezza il quadro più ampio dei nuovi (dis)equilibri internazionali, senza mai trascurare il fattore decisivo, quello umano. Ci attendono nuovi sconvolgimenti: con questo libro, almeno, potremo arrivare preparati. Prefazione di Lucio Caracciolo.