La disciplina geopolitica si occupa dell'influenza della geografia sul carattere politico degli Stati, sulla loro storia e sulle loro istituzioni, e soprattutto sulle loro relazioni politico-strategiche. Essa è anche, però, il frutto di una cultura e di una visione del mondo influenzate dalle rappresentazioni. In quanto tale, la riflessione geopolitica risente inevitabilmente degli interessi nazionali e diviene ispiratrice di "grandi strategie". Ecco perché la tradizione geopolitica di matrice anglo-americana rimane un'utile chiave di lettura della politica estera statunitense e delle strategie della NATO. Le vicende strategiche e diplomatiche degli ultimi due decenni lo hanno ampiamente confermato, a dispetto delle narrazioni in voga all'inizio di questo secolo, secondo le quali la geopolitica sarebbe stata ormai relegata a semplice curiosità intellettuale. Dal Mar Baltico al Mar Nero, dal "Mediterraneo allargato" al Mar della Cina meridionale, allorché l'Occidente a guida atlantica è coinvolto nelle conflittualità in queste aree, i concetti elaborati dalla geopolitica classica e neoclassica tornano in auge sia nella letteratura strategica, sia nel discorso pubblico. Questo volume presenta al lettore italiano i principali autori del pensiero geopolitico anglosassone dalle origini ai giorni nostri, attraverso l'analisi dei testi teorici e della loro influenza politico-culturale. Particolare attenzione è rivolta al pensiero dei classici (Mahan, Mackinder, Spykman) e a quello dei loro eredi nel periodo dalla Guerra fredda. Infine, lo studio prende in esame le diverse scuole scaturite dalla rinascita della disciplina, in tutto il mondo anglofono, a cavallo fra il XX e il XXI secolo.