Dal secolo scorso i diritti umani hanno assunto una centralità così rilevante ed emblematica nella cultura giuridica mondiale che si può essere indotti a credere che l'unica cosa per cui valga la pena impegnarsi sia la loro attuazione in tutti gli angoli del pianeta, tanto più se si pensa che i più importanti documenti internazionali in materia di diritti dell'uomo sono ormai riconosciuti dalla gran parte degli Stati del mondo. Nel libro si sostiene che l'abbandono del tentativo di giustificazione dei diritti umani su un fondamento filosofico, verificatosi negli ultimi decenni, ha di fatto indebolito l'affermazione del linguaggio dei diritti in senso universale, favorendo la nascita di concezioni relativistiche, soprattutto a partire dalla diffusione del concetto di «valori asiatici» in Asia orientale, che non hanno agevolato la costruzione di un adeguato dibattito interculturale ormai inderogabile sul tema.