C'era una volta l'avanguardia rivoluzionaria che, almeno dagli anni '20 agli '80 del Novecento, comprese la realtà prima di tutti gli altri, ne anticipò gli sviluppi e presentò idee forza e modelli politici per la rigenerazione delle nazioni e dei popoli. Quando la storia le diede ragione, coloro che a quell'avanguardia pretendevano di rifarsi passarono bruscamente alla retroguardia, affetti dai disagi di un rapporto difficile con la rivoluzione tecnologica e con tutti i cambiamenti epocali. Incapaci di assumere il ruolo di punta, persero gradualmente terreno e si rifugiarono in quella che oramai più che una visione politica è una relazione patologica con la realtà. Così diedero vita dapprima a una destra marginale e poi a una destra terminale definitivamente imbarazzante in tutte le sue espressioni "politiche", che si tratti dell'Europa, dell'Euro, della Russia, del sovranismo salviniano-trumpiano, dei vaccini, della NATO, dell'Iran, della Cina o dei cosiddetti Grande Reset e NWO. Con uno scritto di Adriano Scianca.