I ricordi di una vita libera e spensierata, goduta in tutto il suo luminoso colore nelle campagne e nelle macchie intorno a Collesalvetti, lungo il fiume Tora, o trascorsa nelle tante nottate di pesca a canna dalle scogliere di Livorno, si sono riaffacciati ed hanno preteso di avere ancora voce in una nuova composizione. Chi, come me, ha avuto una vita piena ed attiva, a diretto contatto con una natura che ancora aveva quella forza e quella grandezza ora guastate da un consumismo che ha soffocato ogni rapporto di genuina corrispondenza con il naturale volgere delle stagioni e ha ridotto ad un'ispida ripetitività i gesti di un quotidiano prima sempre diverso e arricchito dalle esigenze impreviste del momento, chi si trova a fare i conti con l'imprevedibilità della meteorologia che non ci fa sperare in un domani migliore, sa bene di cosa parlo e a cosa mi riferisco. Tutto è mutato. Noi stessi siamo diversi. I giovani - specialmente delle città - poco sanno di una natura che i nostri vecchi hanno conosciuto, da questa imparato e con questa operato per le esigenze primarie della vita. Prefazione di Luciano Domenighini.