L'haiku di Giorgio Moio è una Folgore. Come se dalla faretra d'Apollo scattassero frecce con sicuro obiettivo, puntano al merletto di ginseng. Con maestria e perfezione il Poeta costruisce i suoi haiku e in quei tre versi trovi tutti gli accademismi che vanno rispettati, ma sempre c'è una rosa che parla, non annaspa, sorvola morbida i cieli di mille silenzi. Sì, la scrittura è fascinosa, si incipria il sorriso e cammina audace e rivoluzionaria come se arrivasse la Notte stellata sul Rodano o senza stelle se non quelle della speranza. (dalla prefazione di Carmen Moscariello)