«L'anima: sua sovranità assoluta, in questa silloge permeata dal fragore dell'amore. Atteso tra le aurore del sentire sommesso; anelato in vago respiro tra l'ombreggiare dei pensieri e i piccoli riti che il quotidiano cesella. Camei volti a intaglio del sentimento profondo delle cose; spiraliformi allusioni a un vissuto della cui trama il cuore è artefice supremo e indomito. "Nel silenzio ora riconosco i rumori della vita sognata". Il sogno intercede a favore del reale, rete immaginifica in cui l'aspirazione scandaglia la sua scaturigine: si immerge in acque purissime che sgorgano dalla fonte unica celeste». (Marina Petrillo)